LA FIORITA – FOLGORE 0-1 dts (0-0)
Marcatore: 2′ pts Sottile

LA FIORITA (4-3-1-2):
Vivan; Gasperoni (7′ pts Miori), Brighi, Di Maio, Grandoni (1′ sts Pancotti); Mularoni (43′ st Guidi), Loiodice (7′ pts Castellazzi), Amati; Errico (1′ st Zafferani); Rinaldi, Pieri (1′ st Peluso).
A disp.: Venturini.
All.: Nicola Berardi

FOLGORE (4-2-3-1):
Bicchiarelli; Brolli, Rosini, Piscaglia, Sottile; Serafini (1′ sts Aluigi), Domeniconi (42′ st Mattia Giardi); Spighi, Dormi, Badalassi (11′ sts Bernardi); Pasolini (27′ st Nucci).
A disp.: Semprini, Matteo Giardi, Nanni.
All.: Mateo Quadroni (Omar Lepri squalificato)

Arbitro: Mei
Assistenti: Salvatori – Cristiano
Quarto ufficiale: Cenci
Ammoniti: Amati, Loiodice, Zafferani, Guidi, Peluso (LF); Serafini, Spighi, Nucci, Rosini, Bicchiarelli (F)
Espulso: Amati al 13′ sts per doppia ammonizione, Nucci al 16′ sts per proteste
Angoli: 5-4
Recupero: 0′ pt, 3′ st, 1′ pts, 1′ sts

SAN MARINO STADIUM – La Folgore torna sulla vetta del Titano: a sei anni di distanza dal fantastico triplete, San Marino si tinge nuovamente di giallorossonero. L’acuto giunge nella gara più attesa ed è il riscatto sulla rivale per antonomasia, quella Fiorita capace di vincere entrambi gli scontri diretti stagionali. Un perfetto destro a giro di Sottile all’inizio dei supplementari vale il titolo più ambito e il preliminare di Champions.

LA PARTITA Il peso specifico della partita che decide l’intera stagione è ovviamente molto alto e porta con sé la capacità di annullare gli acciacchi. Le finaliste si giocano le carte migliori a propria disposizione e, come prevedibile, danno vita ad un incontro equilibrato e tattico. I ventidue in campo, infatti, occupano bene tutti gli spazi e i primi tentativi partono da fuori area. La gara cresce costantemente di intensità con la punizione di Dormi e il destro di Badalassi alto di poco, per condensare tre palle gol in meno di dieci minuti. Che vedono Danilo Rinaldi sfiorare il vantaggio, negato dalla leggera deviazione di Bicchiarelli sulla traversa. La risposta, immediata, porta la firma di Pasolini, abile a sorprendere la difesa, un po’ meno al momento della battuta a rete. A stretto giro i 300 spettatori presenti possono godersi lo slalom di Serafini e la seguente conclusione, che non è vincente solo per la deviazione all’ultimo di Brighi. A differenza della finale di Coppa Titano, vinta dalla formazione di Montegiardino ai calci di rigore contro il Tre Fiori, la finale scudetto è ricca di spunti interessanti ed è merito di Bicchiarelli se resta invariato il punteggio di partenza. Il portiere classe ’89 compie due veri e propri miracoli sporcando il diagonale di Rinaldi e respingendo d’istinto il tap in ravvicinato dello stesso numero 16.
Sette giorni dopo, però, si ripete lo stesso copione, visto che non bastano i 90′ regolamentari per scardinare lo 0-0. Dopo la breve pausa c’è spazio per il destro a giro di Fabio Sottile che spedisce la Folgore in Paradiso: il numero 77 si fa trovare nel posto giusto al momento giusto e corona l’occasione della vita trovando l’angolo impossibile da raggiungere per Vivan. Il resto degli extra time diventa un’attesa trepidante e spasmodica, perché la squadra di Berardi si gioca il tutto per tutto alla ricerca del pareggio. L’espulsione di Amati per doppia ammonizione avvicina l’obiettivo, riducendo i margini per il pareggio avversario. Nel caos finale, però, anche Nucci viene allontanato per proteste e nell’arroventato clima degli ultimi secondi il triplice fischio di Mei diventa la melodia più dolce.
Sei anni dopo la Folgore torna a vivere profumo di Champions.